Itinerario Architetture Moderniste

A Viareggio la molteplice presenza di edifici ci guida attraverso una sorta di percorso museale, un itinerario creato dalla successione di strutture caratterizzate, in gran parte, da uno stile di chiara derivazione modernista, frutto di sperimentazioni particolarmente indicative nell’architettura viareggina di inizio Novecento. Le eterogenee silhouettes delle facciate, le policrome decorazioni ceramiche, le balaustre in ferro battuto e gli ornamenti in marmo schermano e realizzano le quinte scenografiche dei viali a mare.

Il panorama litoraneo si presenta con un duplice registro che vede emergere da un lato l'architettura balneare (viale Margherita e viale Marconi), dall'altro l'architettura residenziale (viale Manin, viale Carducci).

Dagli stili storici di matrice ottocentesca, alle ricerche floreali di gusto Art Nouveau e Secessione, dall’eclettismo degli anni Venti al Déco, l’orizzonte del nuovo stile si manifesta ed elegge Viareggio come la città in cui sono stati recepiti e rielaborati gli aspetti del Modernismo. La città diventa teatro di sperimentazione, luogo d’elezione, in cui architetti e capomastri disegnano case, ville, villini, strutture ricettive e d’intrattenimento secondo schemi trascritti dai movimenti d’avanguardia che conferiscono alla rinomata stazione balneare l’immagine di una città cosmopolita.

L'incendio del 1917, che distrugge gran parte degli edifici lignei, rappresenta l'occasione per trasformare la Passeggiata. Con il nuovo Piano Regolatore del 1923, che “mirava a conferire la maggiore decorosità e comodità alla parte a mare della città”, viene formata una commissione della quale sono chiamati a far parte artisti e uomini di cultura come Giacomo Puccini, Galileo Chini, Giuseppe Viner.

In questo periodo nasce la collaborazione tra Galileo Chini (Firenze 1873 – 1956)e l’architetto-ingegnere Alfredo Belluomini (Viareggio 1892 – Firenze 1964); la cooperazione tra il pittore-ceramista e l’architetto ha fortemente connotato l’architettura balneare viareggina, facendo emergere la capacità del Chini di creare un singolare panorama di forme e colori perfettamente in simbiosi con l’inclinazione del Belluomini a sperimentare le molteplici modulazioni eclettiche e moderniste.

L’apparato decorativo ceramico, motivo conduttore della maggior parte degli edifici dei viali a mare, è opera di Galileo Chini, fautore di un consapevole risveglio culturale soprattutto nel campo delle arti applicate, nel quale le adesioni al nuovo modo di intendere l’arte, già presente in Europa negli ultimi decenni dell’Ottocento, non hanno carattere di partecipazione momentanea, ma rappresentano una convinzione che l’artista mantiene in tutta la sua lunga attività, dalla grafica alla decorazione, dalla scenografia alla ceramica. In quest’ultimo settore meglio si riassumono le capacità artistiche del Chini, con la creazione delle manifatture dell’Arte della Ceramica a Firenze (1896) e, successivamente, delle Fornaci San Lorenzo nel Mugello (1906).

Attorno alla figura dell’artista, pittore, decoratore, scenografo, che al ritorno dal Siam fa costruire un villino a Lido di Camaiore, si focalizza quel nuovo orientamento di gusto Liberty che, a partire dalla fine dell’Ottocento fino agli anni Trenta del Novecento, ha avuto una gran fortuna trasformando sostanzialmente il volto della città.

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